Se si possiedono delle piante in balcone all’interno di un condominio, è necessario fare molta attenzione quando si innaffia a non sporcare o bagnare il terrazzo dei vicini. In alcuni casi è reato.

Le piante in balcone

L’utilizzo del balcone di casa può essere fonte di discussioni condominiali: dalla battitura dei tappeti all’innaffiamento delle piante. In linea di massima, piante e fiori in balcone sono concessi in tutti i condomini, tranne in quelli di particolare importanza artistica in cui vige il divieto.

Spesso è il regolamento condominiale, che ricordiamo essere approvato da tutti i condomini, che stabilisce in che modo procedere per il fissaggio dei vasi e delle fioriere sul balcone.

Se non ci sono disposizioni condominiali riguardo le indicazioni su come tenere piante e fiori sul balcone, l’unica regola da rispettare per vivere la quiete in condominio è quella del buon senso comune.

È importante sapere che anche una semplice azione come innaffiare le piante del proprio balcone di casa, se non fatta nei dovuti modi, potrebbe ricadere nel penale.

Di norma, l’orario da rispettare per dare acqua alle piante è tra le 23.00 e le 7.00 del mattino ma, a qualunque orario si decida di innaffiare i fiori, è consigliabile fare attenzione a non far cadere acqua nel balcone sottostante.

Quando innaffiare le piante diventa reato

Far cadere acqua dal balcone può costituire reato solo se l’episodio non è isolato, ma si ripete spesso; inoltre, non è indispensabile creare un effettivo danno al vicino ma è sufficiente che la condotta sia idonea ad offendere o molestare le persone.

Invece, nel caso in cui con la caduta di acqua si danneggiano oggetti di valore o di particolare importanza che i vicini ripongono in giardino, si possono richiedere i danni rivolgendosi all’amministratore di condominio o, se necessario, al giudice anche se l’episodio si è verificato solo una volta.

Per cui, far gocciolare acqua nel balcone del vicino che abita di sotto può costituire reato e chi causa il danno ne risponde a livello penale.

Cosa dice la legge

La legge a riguardo sostiene che chi innaffiando provoca un versamento di acqua a danno dei vicini, rischia una condanna per “getto pericoloso di cose” secondo l’ex articolo 674 del Codice Penale che afferma:

“Chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a euro 206”

In conclusione, chi ama le piante può usufruire dello spazio in balcone per prendersene cura ma bisognerebbe avere il buon senso di non arrecare disagi al vicino del piano di sotto per non dare origine ad eventuali litigi condominiali.