Nuove regole per la convivenza condominiale di 30 milioni di italiani, alle prese con il vicino rumoroso, le dispute, eterne, per il riscaldamento centralizzato, le liti per i condomini che ospitano cani e gatti.

La commissione Giustizia del Senato ha approvato in sede deliberante, e quindi in via definitiva, la riforma della disciplina dei condomini.
Molte le novità, a cominciare dalla figura dell’amministratore, che resterà in carica due anni e che dovrà rispondere a secondo precisi requisiti “di formazione e onorabilità”. L’amministratore, inoltre, su richiesta dell’assemblea, dovrà stipulare una speciale polizza assicurativa a tutela dai rischi derivanti dalla professione svolta. A sostenerne le spese sarà il condominio. Nel caso in cui l’amministratore abbia commesso gravi irregolarità fiscali o non abbia aperto o utilizzato il conto corrente condominiale, i condomini possono, anche singolarmente, chiedere la convocazione dell’assemblea per far cessare la violazione e revocare il mandato all’amministratore. L’amministratore, inoltre, al momento di accettare la nomina o il rinnovo deve obbligatoriamente specificare analiticamente l’importo del suo stipendio, senza avere diritto ad ulteriori compensi, a meno che non vengano deliberati dell’assemblea. Novità anche per una delle questioni più spinose e dibattute nelle estenuanti riunioni di condominio: il riscaldamento. Secondo le nuove norme, ci si potrà staccare dal riscaldamento centralizzato solo in caso di oggettivi problemi tecnici dell’impianto comune, che non siano stati risolti dal condominio nell’arco di un’intera stagione di riscaldamento. Il distacco non è comunque consentito se può causare squilibri tali da compromettere la normale erogazione di calore agli altri condomini o aggravi di spesa.
Sarà più snella, grazie ad un quorum meno impegnativo (la maggioranza degli intervenuti in assemblea, che rappresentino almeno la metà dei millesimi), la procedura per deliberare , ad esempio, l’installazione di impianti di videosorveglianza sulle parti comuni dell’edificio. Con lo stesso quorum potrà essere deliberata l’installazione di impianti per la produzione di energia eolica, solare o comunque rinnovabile, anche da parte di terzi che conseguano a titolo oneroso un diritto reale o personale di godimento del lastrico solare o di altra idonea superficie comune.
Impianti che potranno essere installati anche per singole unità immobiliari, sia sul lastrico solare che su ogni altra idonea superficie comune, nonché sulle parti di proprietà esclusiva. L’assemblea, su richiesta dei condomini interessati, provvederà a ripartire l’uso del lastrico solare e delle altre superfici comuni, salvaguardando le diverse forme di utilizzo previste dal regolamento di condominio. Stessa maggioranza anche per deliberare l’attivazione, a cura dell’amministratore e a spese dei condomini, di un sito internet del condominio, ad accesso individuale protetto da una parola chiave, per consultare e stampare in formato digitale i rendiconti mensili e gli altri documenti dell’assemblea.
Novità anche nella definizione e nella protezione delle cosiddette ‘parti comuni’, che includeranno ad esempio anche i sottotetti destinati appunto all’uso comune. Più severità, inoltre, per chi arreca danni o disturba: nel testo licenziato dalla commissione Giustizia della Camera vengono infatti meglio esplicitati concetti già definiti in giurisprudenza. Come ad esempio eventuali delibere dell’assemblea per la cessazione delle attività che incidono negativamente sulle cose comuni, e quindi anche sulla tranquillità comune.
Per quel che riguarda ancora la condivisione di spazi privati e comuni nel medesimo immobile abitativo, buone notizie in arrivo per chi ha in casa animali domestici. Le nuove norme, infatti, stabiliscono che i singoli regolamenti non possano in alcun modo precludere il possesso o la presenza di cani e gatti, né, tantomeno, porre limiti alle destinazioni d’uso di proprietà